Qualche anno fa, fummo perseguitati da una canzone il cui ritornello ripeteva via etere: “L’estate sta finendo…”.
In questi giorni, l’estate dei vacanzieri, sta iniziando e, presumibilmente, anche quest’anno opererà “il miracolo” di porre fine alle guerre.
Forse è solo una mia impressione ma, lo svuotamento delle città, coincide immancabilmente con la scomparsa delle guerre Le bombe smettono di massacrare civili innocenti e un “miracolo”, operato da un dio sconosciuto ma molto diffuso dallo strano nome “vacanza”, impedisce che centinaia di bambini ogni giorno vengano mutilati dalle mine. Mine disseminate da “benefattori”, nei campi adiacenti le periferie di città distrutte da bombe “intelligenti, e tutto in nome della pace.
Così, mentre sofferente per l’afa che assale la città la vedo svuotarsi, immagino eserciti che fino a ieri si scontravano, senza esclusioni di colpi, salutarsi dandosi appuntamento a settembre.
Vedo, come fosse un film, terroristi che riordinano i loro arsenali con il preciso scopo di ritrovarli in perfetto ordine al rientro dalle tre settimane canoniche passate in riviera al suono del tormentone dell’estate corrente.
Il miracolo del ferragosto ancora una volta sta per ripetersi.
Certo con vari piccoli problemi: qualche anziano che cede alla calura estiva, i cani e gli animali, più o meno esotici, abbandonati per strada… Ma pensate che queste tragedie, in fondo, non sono che un piccolo prezzo pagato di fronte alla fine o, forse, alla sospensione di decine di guerre che con il periodo feriale smettono di turbare il nostro pianeta.
Così, mentre sofferente per l’afa che assale la città la vedo svuotarsi, immagino eserciti che fino a ieri si scontravano, senza esclusioni di colpi, salutarsi dandosi appuntamento a settembre.
Vedo, come fosse un film, terroristi che riordinano i loro arsenali con il preciso scopo di ritrovarli in perfetto ordine al rientro dalle tre settimane canoniche passate in riviera al suono del tormentone dell’estate corrente.
Il miracolo del ferragosto ancora una volta sta per ripetersi.
Certo con vari piccoli problemi: qualche anziano che cede alla calura estiva, i cani e gli animali, più o meno esotici, abbandonati per strada… Ma pensate che queste tragedie, in fondo, non sono che un piccolo prezzo pagato di fronte alla fine o, forse, alla sospensione di decine di guerre che con il periodo feriale smettono di turbare il nostro pianeta.
Ma di colpo, l’ennesima doccia fredda, mi viene un dubbio. “Ma sarà proprio vero che le guerre si fermano? Libano, Afghanistan, Palestina, chiudono per ferie?”.
Kabul si svuoterà perché la gente va al mare? La folla di persone, che fino a qualche giorno fa riempiva le strade, ora si sta incolonnando per un esodo intelligente verso la riviera?
L’estate sta iniziando, le guerre stanno finendo?
Renato Francia
1 commento:
Caro Editorialista,
prendo spunto dall’articolo del 16 luglio, e da una delle belle frasi che ogni giorno nutrono il tuo sito: “Gli Dei hanno fornito gli uomini di due orecchie e di una bocca. Perchè ascoltassero il doppio e parlassero la metà. (Talete di Mileto)”, ed esterno qualche riflessione personale.
Le guerre purtroppo non vanno in vacanza, ma c’è chi vorrebbe fosse la nostra coscienza ad andarci, o almeno la nostra mente e forse anche il cuore.
Ci sono almeno due possibili modi di confondere le idee o impedire di averne: non dare informazioni o darne troppe, mescolate, aggrovigliate e infarcite in preponderanza di sciocchezze.
Così la nostra stampa, cartacea, fonica, in video, eterica, digital-terrestre o “internettiana” (su quest’ultima si dovrebbero fare delle eccezioni) ci riempie di notizie, spesso parziali e di parte, oppure tace quegli argomenti che non fanno notizia, o dovrei dire che non fanno business?
In quest’era, dove molti sono assetati di Verità, ci tocca nuotare nelle menzogne, nelle omissioni e nelle mezze verità.
Non ci sono guerre buone, intelligenti o sante… sono solo aggressioni per difendere il potere di pochi e non certamente per curare gli interessi dell’uomo comune.
Chi pensa che invece non se ne possa fare a meno, o è ingenuo o è colluso. Non ci sono nemmeno scusanti, se proprio vogliamo fare un discorso severo, per la cattiva informazione.
Ci serve proprio la Tivvù? Il nostro cuore non ci parla? Abbiamo perso il buon senso? Provate a chiedere ad un bambino, lui saprebbe rispondere meglio di un adulto. La purezza sta nel cuore così come le vere orecchie sono quelle in mezzo al petto e non attaccate alla testa.
Provate, allora, ad immaginare che una bomba distrugga improvvisamente la vostra casa, che la plastica delle vostre carte di credito si sia sciolta, che non abbiate un letto, un frigorifero, l’automobile…
E immaginate che i vostri amici e parenti, ammesso che siano sopravvissuti, siano nelle vostre stesse condizioni… Immaginate di non avere un bagno e nemmeno più un rotolo di carta igienica, né a quattro ne’ a due veli…
Immaginate che la vostra vita improvvisamente non valga più niente.
Ebbene, è questo che capita a chi sta in un paese in guerra. E ho saltato a piè pari il dolore e l’orrore della perdita e della vista dei morti. A meno che le bombe al fosforo non abbiano lasciato solo i vestiti.
Basta immedesimarsi per pochi secondi, per capire che non ci sono guerre giuste o sbagliate, perché sono orribili tutte, qualunque sia stata la scintilla ad accenderle. E non c’è nulla che non si possa affrontare in modo pacifico se la volontà di ogni singolo davvero lo vuole.
La stampa e la televisione possono anche andare in vacanza, e anche noi, ma non smettiamo di pensare con la nostra testa e di sentire con il nostro cuore. E, se non siamo in grado di cambiare il destino del mondo con un battito di ciglia, possiamo sempre iniziare con una piccola goccia.
Guardiamo vicino a noi, in questo caldo torrido, e facciamo anche solo un piccolo gesto con l’anziano rimasto solo. Sporgiamogli una bottiglia d’acqua fresca o portiamogli la spesa. Oppure chiediamo al nostro vicino di casa, rimasto senza lavoro, se ha bisogno di un contributo per pagare la bolletta del gas.
Alleniamo la nostra sensibilità e la nostra coscienza a non assopirsi. Solo così possiamo goderci le meritate vacanze sperando in un futuro migliore: creandolo con le nostre mani!
Buona estate a tutti da Stella.
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